La storia dell’umanità si può dividere in due epoche: prima del treno e dopo il treno. Fino ai primi dell’Ottocento andare da una città all’altra era una faccenda individuale e privata, e insieme un’attività disseminata di pericoli e praticata esclusivamente dalle persone benestanti o ricche che si potevano permettere di percorrere in calesse i tragitti brevi e a cavallo quelli lunghi. Le diligenze, il trasporto popolare di allora, portavano lentamente e scomodamente quattro persone al loro interno e otto al loro esterno, i viaggi non erano mai sicuri e si poteva essere certi che, prima o poi, qualche brigante avrebbe fatto la sua apparizione.
Viaggiare diventò un’attività pubblica e di massa che faceva riferimento al tempo e non allo spazio: non si contavano più le distanze in chilometri ma in ore, e l’orario ferroviario diventò uno dei libri più consultati dai cittadini. È difficile immaginare quello che veramente ha significato l’avvento del treno.
Victor Hugo scrisse che il treno poteva essere confuso con un animale vivente: lo si poteva sentire mentre soffiava, si lamentava, strideva, tremava, fischiava, rallentava, gettava in alto lungo la strada nuvole di vapore bianco e orinava con l’acqua bollente sulle traversine dei chemins de fer.
Gli scrittori furono i primi a capire che i treni erano luoghi eminentemente letterari che si prestavano magnificamente a essere utilizzati per ambientarvi storie di ogni tipo.
Ladri, mercanti, donne affascinanti, ricchi signori, poeti, artisti, sognatori, viandanti e vagabondi. Ogni tipo di storie nascevano e morivano in questi affascinanti giganti di ferro.
Agatha Christie scrisse The Mystery of the BlueTrain, vennero pubblicati centinaia di libri di genere poliziesco che si svolgevano sull’Orient Express, sulla Transiberiana, sull’americana Northern Pacific e altri treni analoghi: come se i treni fossero il luogo preferenziale per l’azione di figure sinistre e discutibili ma nello stesso tempo dolci e ammalianti. Sogni di una memoria neanche troppo lontana.
Il nostro intento è ricreare quelle scene facendo parlare le fredde mura fatte di bulloni e lamiere, facendo sognare le nuove generazioni sulle ali della lettura.
Il nostro progetto “Libri a vapore”, realizzato da Fodazione Città del Libro con la collaborazione di GAL Terra d’Arneo, Istituto Comprensivo Campi Salentina, AISAF onlus, FSE, Viaggi nella Terra di Mezzo, Fondazione Moschettini e APS VisitMessapia, ha l’obbiettivo di coinvolgere i ragazzi delle scuole che parteciperanno alla XIX° Edizione della Rassegna Internazionale degli Autori ed Editori “Città del Libro” 2013, attraverso un bel tragitto.
Partendo da Campi Salentina, il tragitto delle antiche locomotive che li porterà a vedere i suoni ed i colori della nostra terra da un’altra prospettiva, avvolti nel mistero dai racconti narrati da esperti lettori capaci di far trasudare dalle fredde pareti dei vagoni storie vissute fra i sedili che loro in quel momento occupano.
L’itinerario del viaggio che i ragazzi delle scuole faranno, accompagnati dalle rispettive insegnanti, rispetterà le stazioni già individuate e sotto elencate:
• Campi Salentina
• Carmiano
• Copertino
• Nardò
Il percorso d’andata prevede che i ragazzi, nel numero di 250, arrivati alla stazione di Campi Salentina, vivranno un percorso culturale alternativo sul tema alimentazione mediterranea, sino ad arrivare a toccare i temi dei disturbi alimentari molto frequenti nell’età della crescita.
Fonte: Città del Libro 2013
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