Nel suggestivo
scenario del centro storico di Maruggio –
in provincia di Taranto – nei giorni 24
e 25 Dicembre 2022 e 6 Gennaio 2023, a partire dalle 18.00, sarà allestito
un presepe vivente concepito per quadri
narrativi che rappresentano le più celebri scene dei Vangeli sinottici.
Le ambientazioni,
infatti, prendono spunto dalle vicende che narrano
i momenti più importanti legati alla nascita di Gesù sin dal suo
concepimento, avvenuto con l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria nella
casa di Nàzaret, proseguendo con il censimento di Quirinio in quel di Betlemme,
con la stalla della Natività, e poi l’annuncio della nascita ai pastori e,
in conclusione, la sosta dei Magi presso
Erode. Sono previste, inoltre, altre ambientazioni di contesto riproducenti
spaccati della vita sociale della Palestina del tempo.
Le scene sono organizzate lungo un percorso libero, allestite
tenendo conto – integrandoli – dei suggestivi
spazi architettonici e dei signorili androni privati che impreziosiscono le
vie della parte antica di Maruggio, annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Il progetto è maturato spontaneamente con il contributo volontario di un gruppo di
uomini, donne e giovani della Parrocchia “SS. Natività di Maria Vergine”
che – assieme al parroco don Alessandro
Mayer – hanno lavorato con entusiasmo, gratuità e passione a beneficio di
tutta la comunità.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Maruggio.
Si terrà Giovedì 15 Dicembre a partire dalle ore 18.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Maruggio, l’incontro dal titolo “Tra due fuochi”, un momento di interscambio culturale tra tradizione e innovazione incentrato su “li fuechi ti Cristu Piccinnu”.
All’iniziativa prenderanno parte il Sindaco Alfredo Longo e l’Assessore alle attività culturali Danilo Chiego. Ci sarà, inoltre, il contributo storico-culturale a cura di Tonino Filomena e il racconto dell’esperienza modello dell’associazione “Fucarazza” di Carosino. Al termine, la proiezione di un breve film-documentario sui riti del fuoco in Puglia.
Un viaggio nella storia e nelle antiche tradizioni della nostra terra per conoscere da vicino un’esibizione simbolica identitaria che richiama il calore dell’accoglienza.
L’evento è in collaborazione con la Consulta Giovanile, la Pro Loco e l’A.P.S. “Play your Place”. Media partner “Maruggio e dintorni story”.
Tutti ‘li cumintari e li chiesari’ sono invitati a partecipare!
Era il 13 giugno 1637 quando i turchi assalirono la Commenda Magistrale di Maruggio, allora retta dai Cavalieri di Malta, fu Fra’ Giovan Battista Naro, esperto stratega, con l’aiuto del popolo di Maruggio a scacciare gli invasori senza subire gravi perdite. Il momento di storia sarà ricordato proprio a Maruggio con la rievocazione storica intitolata “Attacco a Maruggio” in programma mercoledì 18 agosto, una battaglia e la storia di un amore.
I turchi, narra la leggenda, riuscirono solo a rapire una giovincella che fu portata ad Algeri; molti anni dopo la stessa ritornò a Maruggio dopo essere stata liberata come premio per aver salvato la moglie del suo padrone grazie alle preghiere rivolte alla Madonna, dopo che tutti gli altri tentativi erano risultati vani.
Da cinque anni la comunità di Maruggio rievoca questi due importanti avvenimenti storici in “Attacco a Maruggio”, con la rievocazione di Michele Chiego, direttore artistico ed ideatore che ne cura la sceneggiatura, le musiche e la regia.
L’evento è organizzato dal Comune di Maruggio, A.T. Pro Loco Maruggio si avvale della collaborazione di alcune associazioni locali e di quella fondamentale de “I Cavalieri de li Terre Tarentine”, associazione specializzata in rievocazioni storiche.
“Attacco a Maruggio” quest’anno non avrà inizio con il tradizionale corteo storico per motivi di sicurezza Covid-19. Alle ore 21 il Commendatore Naro si affaccerà da una finestra del suo palazzo per salutare il popolo della sua Commenda; in seguito ci saranno spettacoli in suo onore, tra cui un duello all’arma bianca. Alle ore 21.45 è previsto il clou della rievocazione: i personaggi principali di questa storia prenderanno vita e, tra profezie, rapimenti, assalti e fughe, si giungerà alla battaglia finale nella quale i soldati della Commenda Magistrale riusciranno, anche con l’aiuto del popolo di Maruggio, a scacciare il nemico.
Ci sarà anche il ‘lieto fine’: dopo tanti anni torna a Maruggio la giovane rapita, subito riconosciuta dal fidanzato che l’ha aspettata per tutto questo tempo: i due si abbracceranno, si baceranno e si ameranno per sempre. Al termine della rievocazione, dopo la presentazione dei protagonisti, sono previsti i saluti degli organizzatori e delle autorità.
“Attacco a Maruggio” nasce nel 2016 dalla volontà di Michele Chiego che, ispirandosi all’omonimo libro di Tonino Filomena e Mimmo Marseglia, presentò il progetto ai responsabili della Pro Loco ed al sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, i quali aderirono entusiasti. Grazie alla direzione artistica di Michele Chiego, i due episodi descritti nel libro “Attacco a Maruggio” sono stati sceneggiati in modo da renderli più intriganti e appassionanti, per poi essere interpretati da attori locali e varie compagnie d’armi, facendo tornare così Maruggio nel Seicento e facendo rivivere quei terribili momenti della secolare presenza dei Cavalieri di Malta in questa commenda.
Media partner sono “La Voce di Maruggio” e l’APS “Maruggio e Dintorni”.
Ecco il programma di questa nuova edizione, completamente rivista per adeguarci alle disposizioni anticovid in vigore, che vi farà viaggiare tra il XIV e il XVII secolo alla scoperta dei Cavalieri di Malta che governarono il nostro piccolo paese.
PROGRAMMA: – Sbandieratori e Musici Rione Lama – Oria (BR); – Spettacolo di Fuoco – Tiziano Casole; – Investitura a Cavaliere di San Giovanni di Nicola de Pandis, primo commendatore di Maruggio (1319); – Attacco a Maruggio – Rievocazione dell’attacco dei pirati turchi alla Commenda Magistrale di Maruggio in 4 scene (1637). Con la partecipazione della compagnia d’armi I Cavalieri de li Terre Tarentine.
Presenta: Alessandra Basile. Direzione artistica: Michele Chiego, autore delle musiche e delle sceneggiature tratte dall’omonimo libro di Tonino Filomena e Cosimo E. Marseglia.
Inizio degli spettacoli alle ore 21:00 in Piazza del Popolo a Maruggio (TA). Dalle ore 19 è possibile l’accesso ai posti a sedere esclusivamente tramite esibizione di green pass, certificato di avvenuta guarigione o tampone entro le 48h precedenti.
I posti a sedere non sono prenotabili e/o cedibili una volta occupati.
Il prossimo 12 Febbraio si avvierà ufficialmente il percorso che condurrà alla costituzione dell’Ecomuseo della Città di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.
A differenza dei tradizionali musei, che spesso si presentano come luoghi chiusi che custodiscono testimonianze del passato, l’ecomuseo si configura come uno spazio attivo e diffuso nella città che ha lo scopo di promuovere l’identità collettiva e il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico della comunità. Grazie alla partecipazione della cittadinanza, dei soggetti pubblici e privati è possibile avviare un processo di riscoperta e valorizzazione della cultura materiale e immateriale, focalizzando in particolare l’attenzione nel rapporto tra ambiente naturale e antropizzato.
Il processo partecipativo avrà la sua naturale collocazione nel laboratorio ecomuseale, ribattezzato dai promotori dell’iniziativa “Aiò!”, e si porrà come primo obiettivo la definizione di una mappa di comunità che metterà in evidenza le percezioni dei cittadini in materia di patrimonio, paesaggio e conoscenze.
“Avviamo un percorso inedito per la nostra Città – dichiara l’Assessore alle Attività Produttive Domenico Magliola – la definizione della mappa di comunità, primo atto verso l’ecomuseo, rappresenta un passo decisivo per comprendere le dinamiche consolidate, percepite e in fase di gestazione presenti nella nostra società cittadina. Non si tratta semplicemente di salvaguardare il patrimonio esistente, ma di orientare lo sviluppo futuro in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale.”
Le attività del laboratorio ecomuseale saranno possibili grazie al finanziamento regionale di 20 mila euro ottenuto dal bando “Puglia Partecipa” alla fine del 2019.
Il primo appuntamento per la presentazione del laboratorio ecomuseale è per Venerdì 12 febbraio alle ore 17.30 in diretta streaming dalla pagina facebook del progetto “Aiò!”.
Interverranno il Sindaco Antonello Denuzzo, l’Assessore alle Attività Produttive Domenico Magliola, l’Arch. Gabriella Verardi, Direttore tecnico di Interplan Architettura e Design, e Gabriele Fanelli di Studio Lampo.
“Aiò – Il laboratorio ecomuseale di Francavilla Fontana” è un progetto a cura dell’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana nell’ambito del bando regionale “Puglia Partecipa”. È supportato da CNA Brindisi, DUC di Francavilla Fontana, GAL Terra dei Messapi, Pro Loco Francavilla Fontana, Fare Verde Puglia – Francavilla Fontana, Consorzio Imprese Riunite di Francavilla Fontana, Associazione Armonie, UPuglia srls, A.P.S Play your Place.
L’esperienza di Karadrà nasce dalla tenacia e dall’ostinazione, unite a capacità, competenza e studio, che un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi porta avanti oramai da tre anni. Un mix difficile da realizzare in una società abituata all’ “usa e getta” al “tutto e subito”, ma esplosivo quando lo si riesce a mettere in pratica.
Karadrà vuol dire “acqua che scorre e che viene inghiottita”, in riferimento ai fenomeni carsici del territorio in cui nove giovani salentini stanno realizzando un ambizioso e ricco progetto. Con formazioni ed esperienze disparate, alcuni di loro tornati adAradeo, dopo un periodo passato fuori, Karadrà annovera Massimo, Enrica, Roberta, Piero, Giulia, Roberto, Vittorio, Tiziana, Lorenzo, già impegnati nell’Associazione di Promozione Sociale Arci Club Gallery.
Il sogno di realizzare una cooperativa sociale, che potesse unire la possibilità di lavorare alla crescita collettiva e personale, se lo sono costruiti pezzo per pezzo, senza fretta, cercando di tendere sempre alla qualità nel proprio lavoro. È così che, per prima cosa, avviano studi e ricerche di mercato su cosa e come produrre, in modo da dare il maggior valore possibile al proprio lavoro e alla fatica nei campi.
Nasce così l’idea della “Penda” come prodotto di punta: quale migliore sintesi di bellezza, bontà, storia e cultura? Il pomodoro invernale, geniale “invenzione” del sud Italia, che permette di avere pomodori freschi anche dopo moltissimi mesi dalla raccolta, e che condensa nelle bacche color oro tutta la storia della civiltà contadina e tutto il valore della biodiversità. È così che Karadrà decide di produrre il pomodoro invernale tipico del Salento nella varietà “Ponderosa”, recuperata da anziani agricoltori (che anno dopo anno ne hanno custodito e riprodotto i semi), e lo fa seguendo un disciplinare messo a punto per garantire la salubrità ela qualità delle produzioni.
Il pomodoro Ponderosa è stato selezionato nel corso dei secoli per resistere alla scarsità d’acqua del Salento, ed è così che alla coltura si affianca la coerenza delle tecniche produttive: Karadrà coltiva in aridocoltura, fornendo in questo modo un servizio ambientale aggiuntivo non da poco nello scenario moderno di forsennato sperpero delle risorse idriche e naturali. Lo fa nelle terre del “Fondo Cafazza”, attraversate da una rete di canali (tra cui l’Asso) che configura un ecosistema del tutto particolare. Tra leggere pendenze e avvallamenti, i canali attraversano questi terreni come antichissimi serpenti d’acqua, silenziosi e un pò misteriosi. I ragazzi di Karadrà sperano che questo micro-mondo venga riconosciuto Sito di Importanza Comunitaria e venga protetto e tutelato.
Le terre che qui coltivano, sono state pazientemente ricomposte e sottratte alla frammentazione che caratterizza la media dei terreni coltivabili in Salento. Alcune sono state acqusitate, altre concesse in comodato. Karadrà unisce a tutto ciò la ricerca storica e culturale per la ricomposizione dei saperi perduti e per la ricostruzione della cognizione e della conoscenza profonda del territorio che si abita.
Oltre ai pomodori, si produce grano Cappelli, patate Nicola ed Elvira, olio, vino, e tanto altro ancora è in cantiere.
La ricchezza e il valore etico e comunitario delle attività, qui incontrano anche la bellezza del senso estetico, che non viene mai tralasciata, grazie anche alle competenze artigianali e artistiche di alcuni membri del gruppo.
Se da una parte c’è il lavoro dei campi, che non fa sconti e non ammette distrazioni o ritardi di sorta, dall’altra parte c’è anche la comunicazione e l’apertura verso l’esterno, che Karadrà ha deciso di concentrare nella formazione e nell’inclusione, soprattutto dei ragazzi in età scolare e della comunità degli anziani.
“Ante vestigia, fundamenta” dicevano gli antichi: Karadrà ha costruito negli anni basi solide su cui poggiare, ingrossando al contempo anche le spalle. Per questo motivo sappiamo con certezza che saranno in grado di sorprenderci e, tra qualche anno (o anche meno) ragazze e ragazzi di Karadrà saranno stati in grado di influenzare profondamente la comunità di Aradeo, provando quanto la determinazione, la competenza e la costruzione paziente di un progetto possono pagare, senza sconvolgere l’ecosistema in cui si vive e senza opporsi follemente alla vocazione del piccolo pezzo di terra in cui ci è dato vivere.