4 Ottobre 2011: “San Francesco d’Assisi – Un principio senza fine”, iniziativa dei Tutor Diocesani dei Beni Culturali Ecclesiastici di Maruggio

I Tutor Diocesani dei Beni Culturali Ecclesiastici, facenti parte dell’Associazione di Promozione Sociale ”Play Your Place. Il luogo in gioco” di Maruggio, hanno il piacere di invitare i fedeli maruggesi a prendere parte alle attività previste in occasione della festività di San Francesco d’Assisi nell’ambito delle celebrazioni liturgiche che si svolgeranno il 4 Ottobre 2011.

In occasione dei festeggiamenti del Patrono d’Italia, acquisita la disponibilità e l’adesione al progetto “Cultura, arte e fede – Progetto per la valorizzazione e la promozione del turismo religioso a Maruggio (Ta)” da parte della Parrocchia “SS. Natività di Maria Vergine”, l’Associazione di Promozione Sociale “Play your Place” organizza a partire dalle ore 17.00 presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’ex Convento dei Frati Minori Osservanti la 1^ edizione della manifestazione “San Francesco d’Assisi. Un principio senza fine”.

È previsto un percorso di visita che intende evocare la figura di San Francesco d’Assisi, intraprendendo un meraviglioso viaggio alla scoperta di questo Santo, già moderno e rivoluzionario per il suo tempo, e ancora oggi all’avanguardia per la propria spiritualità. É quindi desiderio dei Tutor di “Play your Place” far conoscere meglio il messaggio di San Francesco d’Assisi partendo da un luogo sacro – qual è il Convento dei Frati minori Osservanti – all’interno del quale si svolgeranno le visite guidate alla scoperta delle testimonianze artistico-architettoniche della Chiesa e dell’annesso chiostro. In programma anche la proiezione di brevi filmati a tema per approfondire la storia del Santo. Al termine del percorso di guida, sarà celebrata la Messa Solenne delle 19.00.
In mattinata è attesa la partecipazione di una rappresentanza delle scolaresche dell’Istituto Comprensivo “Tommaso del Bene” di Maruggio.

Il progetto “Cultura, arte e fede – Progetto per la valorizzazione e la promozione del turismo religioso a Maruggio (Ta)” proposto dall’A.P.S. “Play your Place” e felicemente approvato dal Parroco Don Gregorio Mastrovito, prevede una serie di attività didattico-culturali e servizi di tutoraggio aventi come finalità quelle della scoperta, del riconoscimento e della promozione del patrimonio storico-artistico della Parrocchia. Nei prossimi mesi i Tutor saranno impegnati in altre iniziative rivolte sia ai fedeli residenti che ai turisti presenti sul nostro territorio, aventi sia l’obiettivo di far conoscere meglio le bellezze di proprietà della Chiesa e di avvicinare con modalità diverse coloro che, per diversi motivi, sono lontani dalla frequentazione delle attività parrocchiali.

Domani a Botrugno (Le): dibattito sulla legge regionale che istituisce gli Ecomusei di Puglia

Sabato 24 Settembre 2011 presso il Palazzo Marchesale di Botrugno (Le), il Laboratorio Ecomuseale in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2011 del 24-25 settembre promuove la 3^ Giornata del Paesaggio.

Si terrà un incontro/dibattito dal titolo: “La Legge Regionale n.15/2011 “Istituzione degli ecomusei della Puglia”. Istruzioni per l’uso”

Programma:
h 09.30 – Relazione introduttiva a cura del Coordinamento SESA
h 10.30 – Tavola rotonda
h 12.00 – Visita al Palazzo Marchesale
h 12.30 – Buffet presso i giardini del Palazzo

I templari nella Terra di Otranto, da Lecce a Maruggio

La Milizia del Tempio fu, com’è ormai noto, una istituzione crociata di importanza eccezionale. Le sue insegne hanno punteggiato i confini geografici del mondo dei crociati e della loro civiltà. Di questo mondo la Puglia fu uno dei cardini anche perché i suoi porti ed i suoi centri ospitarono fondazioni templari sin dal 1142.

In Terra d’Otranto la milizia templare fu presente sin dalla seconda metà del XII secolo e le bianche figure dei cavalieri di Ugo di Payns divennero familiari per gli abitanti di Brindisi ed Otranto, Nardò e Galatina, Lecce ed Oria, Rudie e Maruggio. Le fondazioni templari salentine gestirono un patrimonio immobiliare di una certa consistenza, del quale facevano parte grangie e casali. Le produzioni agricole delle fondazioni templari di Terra d’Otranto, amministrate da sagaci precettori, sostennero per oltre un secolo, insieme con quelle delle fondazioni di Capitanata e Terra di Bari, i rifornimenti di generi alimentari destinati alle piazze forti della Terra Santa, procurando nello stesso tempo le risorse finanziarie per il sostentamento delle comunità templari pugliesi; l’armamento della flotta di Brindisi; il potenziamento delle singole domus; l’abbellimento delle chiese e delle cappelle.

Maruggio non sembra abbia mai ospitato una domus templare vera e propria. Fu, invece e con quasi assoluta certezza, sede di una grangia, dipendente forse dalla casa di Brindisi. Di tale grangia, passata nel possesso dell’Ordine di S. Giovanni probabilmente subito dopo il 1312, per lungo tempo si erano perdute le tracce. Qualche anno fa “i segni dei Cavalieri del tempio” sono tornati a mostrarsi a chi scrive e ad altri ricercatori, ai quali spetta il compito di utilizzarli al meglio per finalmente avviare il corretto e razionale recupero del passato templare anche della provincia di Taranto.

Dagli Atti del II Convegno di Ricerche Templari (a cura della L.A.R.T.I.) rileviamo che a Maruggio, prima dei Cavalieri di Malta, ci sono stati i Cavalieri del Tempio di Gerusalemme.
Questa notizia è contenuta in un documento del 9 ottobre del 1320. Il documento in questione, conservato originariamente nei registri angioini e a noi pervenuto per una trascrizione dello storico napoletano Camillo Minieri Riccio (“Notizie storiche tratte da 62 registri angioini dell’ Archivio di Stato di Napoli”, Napoli 1877, pag. 202), non è altro che un elenco dei casali della Terra d’Otranto, fra i quali il “Casale Marigii ”.

Vi si legge testualmente: “Casale Marigii quod fuit q.m templariorum”. Vi compaiono, inoltre, i casali di Erchie, San Vito, Cellino, “casale Fellini prope S. Petrum de Balnarea (San Pietro in Bevagna), iuxta casale Mondolini (Manduria) ”; ma solo “casale Marigii” appartiene ai Templari. A riprova di ciò s’insediarono i Giovanniti, eredi dei loro beni.

Se i templari s’insediarono a Maruggio dov’era ubicata la loro mansione?
Il fortilizio templare era situato nei pressi del porto di Torre Ovo.
Il porticciolo risalente all’età greco romana “era l’unico ancoraggio del feudo di Maruggio e doveva essere difeso dai pericoli che venivano dal mare”. Il porto di “Torre Monte dell’Ovo – sostiene il D’Ayala – non poteva certo gareggiare con Brindisi …” ma è facile ipotizzare che a questo porticciolo giungessero le merci da imbarcare sui navigli templari per essere trasferiti e smistati nei porti di maggiore traffico (ad es. Brindisi).

Sull’ubicazione della mansione Templare di Maruggio si possono azzardare altre ipotesi; anzi due, sostiene Bianca Capone.

“La prima è quella che la fa sorgere nel luogo dove poi fu costruito il Castello dei Cavalieri di Malta” prospiciente l’attuale piazza del Popolo.
La seconda ipotesi è che “la mansione di Maruggio potrebbe essere ubicata presso la Madonna del Verde, la cappella del cimitero, distante circa 700 metri dal centro del paese. E’ la chiesetta più antica di Maruggio e apparteneva anch’essa ai Cavalieri di Malta”.
Sul piccolo tempio è leggibile una iscrizione lapidea:” Templum D. Marie Virg. Dicatum temporum vetustate collapsum providenta ill. militis Hieroly. Fr. Pauli Affaitati et munificentia municipium marugiensium a fundamentis restitutum salutis anno MDXXXV”. Vale a dire, fra’ Paolo Affaitati, commendatore di Malta, e la comunità di Maruggio, riedificò dalle fondamenta l’antico tempio dedicato alla Madonna “Vergine Maria”, andato distrutto a causa della sua vetustà.

Negli atti del convegno di “Ricerche Templari” tenutosi a Maruggio, appunto, nel settembre del 1984, vi si legge: “significativa è quella “ D” puntata dopo la parola “ Templum”. E’ l’abbreviazione di “Domini” . I medievalisti sanno che negli antichi documenti la locuzione “Templum Domini” allude ad una chiesa dell’Ordine del Tempio (…). E non è improbabile che in epoca templare si chiamasse Santa Maria del Tempio”. Quale delle due ipotesi allora è la più valida ? Il castello, sede dei Cavalieri di Malta, o la Madonna del Verde? O entrambi gli edifici appartenevano ai Templari? Esistevano altre mansioni in questa zona?

“Recentemente è stata accertata la presenza dei Templari ad Oria. Ciò che rimane della loro presenza è la chiesetta di Santa Maria del Tempio , citata da Monsignor Lucio Fornari, vescovo di Oria , nel libro delle visite pastorali del 1602 (…). Quasi certamente esisteva un insediamento templare anche a Manduria. In un documento datato 19 maggio 1309 si legge che il giudice Pietro Porcaro di Aversa, cui erano stati affidati i possedimenti templari della Terra d’Otranto, nominò alcuni procuratori affinché inventariassero le proprietà che l’Ordine del Tempio aveva a Casalnuovo e nelle sue pertinenze”. Casalnuovo era in nome medievale della città di Manduria.

Sono delle ipotesi, direte voi. Ma mi piace pensare che a Maruggio i Cavalieri templari ci siano stati per davvero. Non fosse altro che per appagare, lo confesso, la mia passione di ricercatore, dinanzi al quale il termine “Templare” s’impone con una forza suggestiva enorme, che richiama segni, simboli e significati scaturenti da un’età, quella medievale, tutta da rileggere.
Anche il più attento e scrupoloso osservatore storico, che sottopone al suo vaglio le fonti, le testimonianze e i criteri interpretativi di una ricerca, non può sottrarsi, suo malgrado, forse, alle immagini e agli scenari suggestivi che frequentano la sua memoria, perché egli avverte un forte sogno/bisogno di volere accedere alla spiritualità medievale.
Sulla base di tali considerazioni, uno studio scientifico e ricco di contenuti, non solo documentali, potrebbe dare un serio contributo per costruire la storia non solo di Maruggio ma anche di altre vicine comunità, essendo l’interesse della materia non proprio circoscritto alla cittadina jonica in questione.

La presenza dei Templari a Maruggio fa parte di quel processo di penetrazione e di radicamento dell’Ordine su tutto il territorio pugliese. I loro insediamenti li troviamo un po’ dappertutto. In Terra d’Otranto, in particolare, stando alle fonti, i ruoli dei “poveri Cavalieri di Cristo” erano orientati verso la costruzione di navi (Brindisi).
Questa città era sede di precettoria dalla quale dipendevano le grancie di Maruggio e Manduria, alle quali venivano ad aggiungersi le precettorie di Lecce, Otranto e forse anche Taranto.

Autore articolo: Tonino Filomena
Articolo pubblicato su “EcoSeven”, 20 Settembre 2011

Domenica 18 Settembre 2011: Giornata del Paesaggio a Neviano (Le) alla scoperta di “furnieddhri” e muretti a secco

L’Ecomuseo del Paesaggio delle Serre di Neviano e il Comune di Neviano organizzano una passeggiata a piedi lungo un percorso di circa 6 km, alla scoperta dei numerosi “furnieddhri”, tipici trulli salentini in pietra a secco sparsi tra le campagne. Ci saranno numerose soste con dimostrazioni pratiche di costruzione di muretti a secco, interventi di recitazione di poesie e canti popolari sul tema. Alla fine del percorso ci sarà un aperitivo offerto dall’Amministrazione Comunale.

La Giornata del Paesaggio è un’occasione per conoscere, unire e rendere più efficaci le azioni svolte dagli Ecomusei e da tutte le organizzazioni che svolgono, a livello italiano ed europeo, azioni di cittadinanza attiva in sintonia con la Convenzione Europea del Paesaggio. Questo trattato internazionale impegna gli Stati che vi hanno aderito, tra cui l’Italia, ad adottare politiche in grado di favorire la qualità del paesaggio sull’intero territorio nazionale, coinvolgendo nei processi decisionali le popolazioni interessate (“Paesaggio” designa una parte di territorio così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere risulta dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni – Art. 1a). L’iniziativa è promossa da Mondi Locali, una comunità di pratica nata nel 2004 che oggi riunisce 27 Ecomusei italiani (tra cui l’Ecomuseo delle Serre Salentine di Neviano, di Tuglie, Galatone, San Vito dei Normanni ed altri), assieme ad altri organismi e singoli ricercatori che si riconoscono inun’idea di museologia basata sul rispetto delle comunità residenti verso il proprio patrimonio materiale e immateriale e verso le diversità entro e fra le culture. I suoi aderenti sono uniti dal desiderio di sviluppare iniziative di promozione del patrimonio locale e del paesaggio che coinvolgano direttamente gli abitanti e ne accrescano il benessere, e di condividerle con altri allo scopo di diffonderle e verificarne l’efficacia.

Per informazioni e comunicazioni: cosimonapoli@libero.it – 328 7033002

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