Grande successo per la seconda edizione de “Lu Pizzulu”

La seconda edizione (in realtà la quarta, anche se le prime in tono minore e in forma più spontanea) della manifestazione Lu Pizzulu ha richiamato un flusso di gente inaspettato.

Tanti genitori e soprattutto tanti bambini, rimasti incantati dal siparietto e dallo spettacolo dei burattini.

Una manifestazione inedita nel panorama maruggese, quella che si è tenuta sabato 11 agosto presso Vico Cadorna-angolo via Maggiore Galliano, organizzata dalComitato omonimo insieme alla PRO LOCO di Maruggio e all’associazione Play Your Place.

La serata è stata allietata dal duo di fisarmoniche Simone Attanasio & Simone Lamusta e soprattutto dal suggestivo spettacolo de “La piccola compagnia dei burattini”, i giochi di strada (lu currulu campanoneli pitruddi, i tappi e le biglie). Non son mancati, infine, piccoli assaggi di prodotti da forno e vino nostrano, il tutto  trascorso in allegria e spensieratezza. Il tutto gratuitamente.

Si è trattato, quindi, di una manifestazione “spontanea” totalmente autofinanziata dal comitato promotore e non patrocinata dall’amministrazione comunale che probabilmente non l’ha ritenuta all’altezza di inserirla all’interno del programma estivo.

Ora la manifestazione ha anche una sua pagina facebook, ricca di documentazione fotografica e notizie (https://www.facebook.com/LuPIZZULU).

“Nuovo Marubbiando”, Agosto 2012

Domenica 23 Settembre 2012: “Giornata del Paesaggio” a Neviano (Le)

Si svolgerà Domenica 23 Settembre 2012 la “Giornata del Paesaggio” a cura dell’Associazione Ecomuseo del Paesaggio delle Serre di Neviano (Le), in collaborazione con il Comune di Neviano e LA.AR.PA. Laboratorio di Architettura del Paesaggio di Lecce.

Programma:

8,30 – raduno presso lo spazio antistante il recinto delle “Ceramiche Greco”, al Km 0,10 della Prov.le Neviano Sannicola (subito dopo il passaggio a livello)

09,00 – partenza passeggiata

09,15 – prima sosta (musiche e recitazione di poesie)

09,45 – seconda sosta (ipotesi sul toponimo campi latini)

10,00 – arrivo alle cave con ampia sosta nella zona ( canti popolari, poesie e piccolo rinfresco prima del rientro)

11,30 – passeggiata di rientro

12,00 – ritorno al punto di raduno

Per l’occasione è stato indetto il Concorso Fotografico sul tema “ Le tajate dei Campi Latini” (zona di estrazione dei tufi nei pressi di Neviano), il cui regolamento può essere visionato e scaricabile sul sito del Comune di Neviano.

I Templari nel Salento

Alcuni anni dopo la fondazione – non si conosce con precisione quando – l’Ordine dei Cavalieri del Tempio era presente in Europa in diverse regioni tra cui la Penisola italiana. I Cavalieri Templari erano presenti in Italia sia nelle regioni settentrionali (la via Francigena ne è un esempio), sia nelle regioni meridionali e, tra queste, la Puglia ha senza dubbio avuto un ruolo preminente dovuto alla posizione strategica della nostra regione come crocevia tra Occidente ed Oriente. Le motivazioni principali della forte presenza dei Templari in Italia sono principalmente dovute alla viabilità terrestre e alla possibilità di adoperare i porti, in modo particolare quelli della costa adriatica pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l’imbarco ed il successivo rientro dei pellegrini e dei Crociati verso la Terrasanta, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer.

Si hanno notizie della presenza templare in Terra d’Otranto fin dalla seconda metà del XII secolo. La funzione principale delle fondazioni templari salentine era quella di gestire la produzione agricola destinata al sostentamento delle piazze forti in Terra Santa mediante rifornimenti di generi alimentari, assicurando, nel contempo, le risorse finanziarie per il sostentamento e la sopravvivenza delle comunità templari pugliesi.

[…]

MARUGGIO

In un documento dei registri della Cancelleria Angioina datato 9 ottobre 1320 viene riportato che il casale di Maruggio è stato di proprietà dei Cavalieri Templari. Questo documento rappresenta l’unica fonte certa relativa alla presenza di un insediamento templare in questa zona. In un altro documento, sempre della Cancelleria Angioina, viene genericamente riportato che nel feudo di Maruggio si trovava una commenda gerosolimitana. Alcuni storici pensano che in questa zona i Templari svolsero dei lavori di bonifica e di prosciugamento dei terreni paludosi, nonché l’estrazione del sale dalle acque degli stagni costieri.

Anche a Maruggio, con l’avvio delle inquisizioni nel marzo del 1308, i Templari vennero arrestati e i loro beni furono assegnati ai Giovanniti. In merito all’ubicazione dell’insediamento si ipotizza che questo fosse ubicato presso la cappella del cimitero detta “Madonna del Verde”. Anticamente questa chiesa era intitolata a Santa Maria del Tempio, come si evince da una lapide del 1585 – quando la chiesa venne ricostruita – che testualmente riporta: “Templum Domini Marie Virgini dicatum vetustate collapsum”ove l’espressione Templum Domini di solito era un riferimento ai Cavalieri Templari.

A cura di: fr.Massimo Alligri – Referendario della Commenda S.Giovanni Battista – Terra del Salento

Articolo pubblicato su: “Gran Commenda dei Cavalieri del Tempio San Giovanni Battista – Terra del Salento”

Maruggio e i Templari

Maruggio è un paese di circa 5 mila abitanti, attualmente in provincia di Taranto, posto a meno di 2 km dal mare Ionio tuttavia, nonostante le piccole dimensione, per diversi secoli fu un importante Commenda Magistrale dei Cavalieri di Malta, cosa che permise al piccolo centro di rimanere al di fuori dalle dispute feudali, cui invece fu soggetta la maggior parte degli altri centri.

La sua storia ufficiale si può riassumere come segue: fondato all’incirca nell’anno 1000 d.C. da parte dei superstiti dei casali di Castigno, Olivaro, Civitecchia e San Nicolò (almeno i primi due ed il quarto tuttavia continueranno ad essere abitati) che scelsero per l’edificazione una conca protetta da alture, che ne occultava la vista dal mare ai corsari saraceni.

L’etimologia sembra derivare da “Marubium”, nome scientifico di una cicoria selvatica usata per curare la malaria. Nel 1270 Maruggio viene concesso in feudo da Carlo I d’Angiò alla famiglia Marrese e, successivamente, passa in possesso della famiglia brindisina Caballaro o Cavalieri. In particolare, nell’anno 1317 Giovanna Caballaro, vedova di un de Pandis, dona il feudo di Maruggio ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (Cavalieri di Malta), in occasione dell’ingresso del figlio Nicola in seno all’ordine. Dal XIV al XIX secolo il paese appartiene all’Ordine di Malta.

Tuttavia sembra che qualcosa sia stata volutamente occultata, specialmente dopo il ritrovamento di un documento della Cancelleria Angioina della metà del XIV secolo, attestante “Casale terrae Marigii quod fuit quondam Templariorum”, il casale della terra di Maruggio che un tempo fu dei Templari.

Ecco che l’ordine sospeso con la bolla “Vox in Excelso” dal pontefice Clemente V, fa il suo ingresso nella storia del piccolo paese che, come tanti altri possedimenti dei Cavalieri Templari fu assegnato successivamente all’Ordine di Malta, dopo la “damnatio memoriae” di cui furono vittime i “bianchi mantelli”.

Alcune prove a suffragio della presenza templare a Maruggio sarebbero, innanzitutto il fatto che la tradizione relativa alla cessione del paese ai Cavalieri di Malta da parte della Caballaro, si afferma solo fra XVII e XVIII secolo (L. Marseglia, “Peregrinatio”, Pensa Multimedia, Lecce, 2000, pp. 9-10), in secondo luogo i Cavalieri di Malta entrano in possesso di Maruggio nel 1317, durante la “damnatio memoriae”, in ultima analisi  la venerazione degli abitanti per San Giovanni Battista e per la Madonna del Verde (del Tempio), entrambi venerati anche dai Templari. La Madonna del Verde prende il nome dal santuario, attualmente nel cimitero, ed assunse tale nome poiché doveva trattarsi di un luogo di cura della malaria con infusi di “Marubium”. Non bisogna infatti dimenticare che i Templari erano anche esperti guaritori e probabilmente sul luogo della chiesa sorgeva un ospedaletto templare per la cura della malattia, dedicato a Nostra Signora del Tempio.

Una suggestiva ipotesi, circa il passaggio di Maruggio da un ordine all’altro, viene proposto dalla ricercatrice Bianca Capone, secondo la quale: “Nel marzo 1308, mese dell’arresto dei Templari meridionali, Giovanna Caballaro si sarebbe impadronita della mansione templare e dei suoi beni, o, nel migliore dei casi, li avrebbe avuti in custodia dal giudice Pietro Porcario di Aversa, responsabile dei possedimenti templari in Terra d’Otranto. Quando, il 3 maggio 1312, Clemente V con la bolla ‘Ad providam Christi vicario’ stabilì il passaggio dei beni dei cavalieri rossocrociati ai Giovanniti, la Caballaro avrebbe impedito ai nuovi proprietari di prenderne possesso.

Dopo avere tergiversato per qualche anno, nel 1317, probabilmente dopo un’ultima intimidazione di Roberto d’Angiò, la feudataria di Maruggio avrebbe consegnato quei beni in cambio dell’entrata nell’ordine di suo figlio, Nicola de Pandis.” (B. Capone,“Ricerche sul nome e sulle origini di Maruggio, sede di Mansione Templare” in “Atti del II Convegno di Ricerche Templari” a cura L.A.R.T.I. Ed. Capone. Torino 1984 p.  23).

Tale ipotesi è senza dubbio affascinante e chissà, se venisse confermata da prove documentali, cambierebbe la storia di quel piccolo paese a due passi dallo Ionio e magari aprirebbe la strada a novelli ricercatori di misteri. Maruggio come Rennes le Chateau. perché no?

Autore articolo: Cosimo Enrico Marseglia

Articolo pubblicato su: “Corriere Salentino”, 15 Luglio 2012