All’Ex Fadda di S. Vito dei Normanni (Br) il 14 e 15 Febbraio 2014: “Non sarà un’avventura. Costruiamo un ecosistema economico locale per l’Alto Salento”

Cosa succede se in uno stesso giorno e in uno stesso luogo mettiamo insieme le energie che intraprendono nel nostro territorio, quelli che ce l’hanno fatta e quelli che stanno cominciando adesso, quelli che possono darci una mano e quelli che hanno qualcosa da insegnarci?

Come si costruisce un ecosistema economico locale per il nostro territorio? Vengono prima i soldi o le persone e le idee? Quanto contano le alleanze e la cooperazione?

Qual è lo stato di salute dell’imprenditoria dell’Alto Salento? Quali sono i punti di forza e di debolezza, le criticità da superare e le opportunità da cogliere? Qual è il rapporto tra aziende storiche e nuovi imprenditori del territorio?

Come cambia la cultura di impresa ai tempi del mercato globale e della crisi? Di cosa hanno bisogno le aziende del nostro territorio? E quale può essere il loro ruolo per un progetto di sviluppo locale basato sulle idee e sull’innovazione?

A “Non sarà un’avventura”, vogliamo invitare chiunque, sul nostro territorio, sia impegnato in un’attività di impresa. E voglia raccontare la propria esperienza, condividere conoscenza e relazioni, imparare in modo aperto e libero.

Non sarà una conferenza tradizionale: parte dei relatori e contenuti degli interventi non sono prestabiliti dagli organizzatori, ma sono proposti dai partecipanti.

Non sarà un’avventura è soprattutto un esperimento per promuovere il protagonismo degli imprenditori del nostro territorio, far nascere nessi e collaborazioni, condividere le risorse, apprendere, interconnettere le reti esistenti, costruire una comunità e una scena locale.

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Nei parchi e nelle piazze rinasce la comunità

La gente che abita le grandi città sta vivendo un singolare momento: da una parte si trova sempre più schiacciata da decisioni prepotenti, corporazioni, banche, immobiliari a cui le amministrazioni si piegano se non addirittura fanno affari insieme. Dall’altro lato e forse proprio per questo c’è un po’ dappertutto una ripresa di attività spontanee e collettive negli spazi pubblici. Come ad esempio le parate giocose del “Bread and Puppet Theater” nel Lower East Side di New York, che accompagnano proteste o sottolineano il valore dei community garden come strumento di riappropriazione degli spazi di quartiere. Il Bread and Puppet, fondato cinquant’anni fa, è una mescolanza di improvvisazione e arte di strada, di ironia e carnevale, di protesta e identità: ed è un piacere vedere come i bambini cinesi o portoricani si mescolano ai volontari e agli artisti e musicisti. Ma la stessa voglia è quella che fa sì che le proteste a Istanbul, per difendere il parco Gezi e tutti gli spazi informali della città, non si siano arrestate negli ultimi sei mesi.

E se si passa ad altri luoghi, dall’Egitto di piazza Tahrir alle manifestazioni nelle città del Brasile, ci si rende conto che la cifra nuova di questi avvenimenti sta proprio nell’importanza data allo spazio urbano. È incredibile che un luogo privo di qualità come piazza Tahrir sia diventato il cemento che ha messo insieme le anime più disparate e a volte opposte del Cairo e continui a essere il luogo dove si gioca il destino dell’Egitto. E la stessa cosa è avvenuta a Istanbul: il parco Gezi ha fuso le compagini più disparate dell’opposizione turca all’omologazione e al conservativismo. La stessa aria spira a New York, Rio o San Paolo, ma anche a Bombay o Calcutta.

Sono le piazze, i luoghi abbandonati, le strade, i marciapiedi i simboli tangibili di una socialità che non si accontenta di essere astratta e virtuale, di essere Facebook o Twitter, ma che vuole riprendersi la città per poter costruire ed esprimere la forza della convivenza. È singolare che ciò avvenga proprio adesso che la fisicità della città e dei suoi abitanti è negata da un’ideologia post-liberale che vorrebbe che tutti diventassimo una cifra di Google. Invece sono i corpi che riemergono, la loro forte presenza. Non è un caso che in prima linea in questi processi di riappropriazione vi siano artisti, attori, danzatori, marionettisti, mimi, musicisti; tutta gente che dello spazio fa la propria professione. È come se ci fosse una riscoperta generale del “qui e ora”.

Autore articolo: Franco La Cecla

Articolo pubblicato su “Luoghi dell’Infinito”, Gennaio 2014

Tradizione e creatività alla seconda edizione della Mostra dei Presepi organizzata da “Play your Place”!

Per il secondo anno consecutivo l’A.P.S. “Play your Place. Il luogo in gioco” di Maruggio ha organizzato la Mostra dei Presepi, una tradizione che è stata fatta rivivere nella splendida cornice della Chiesa “S. Maria delle Grazie” presso l’ex Convento.

Dopo lo straordinario successo riscosso l’anno scorso, ancora una volta si è voluto regalare ai maruggesi il dono di un momento di raccoglimento e stupore, attraverso un’esposizione ricca di opere realizzate con materiali semplici – come vuole la tradizione – ma con un’estrema attenzione ai particolari: la cura dei dettagli ha reso queste opere dei piccoli capolavori!

L’esposizione è stata allestita nei cappelloni di S. Francesco d’Assisi e di S. Pasquale Baylon, e si è composta di ben 20 presepi, realizzati da altrettanti valenti partecipanti: Antonio De Angelis, Giovanni Dimitri, Silvano e Davide Doria, Angelo Massa, Luciano Pulieri, Luigi Sammarco, Salvatore Saracino, Aldo Summa, Francesco Vaccarella, Angelo Saracino e Pietro Taurisano (di Francavilla Fontana), Santo Marzo (di Lizzano), Piero De Luca, Luigi Lombardi, Filomena Panarese e Patrizia Pro (di Torricella).

Il catalogo delle opere presepiali esposte è stato pubblicato on-line ed è sfogliabile cliccando qui!

La sera di Natale, inoltre, il Maestro Luigi Lombardi ha costruito alcuni personaggi con la tecnica della cartapesta, dimostrando abilità e passione, riuscendo ad appassionare grandi e piccini raccolti al suo tavolo di lavoro.

La mostra non è stata competitiva, né è stato messo in palio nessun premio. Tutti i presepi hanno vinto l’apprezzamento, la curiosità e la meraviglia dei visitatori, e tutti i partecipanti sono stati ben lieti di impegnarsi nella realizzazione delle opere, collaborando nell’organizzazione dell’evento, in maniera del tutto volontaria e disinteressata, come esige lo spirito del Natale. La Mostra dei Presepi, infatti, ha inteso raggiungere il principale obiettivo di offrire un volenteroso servizio a tutta la comunità al fine di tramandare la tradizione e la cultura del presepe popolare.

L’iniziativa è inserita all’interno del progetto pluriennale “Cultura Arte e Fede” a cura dei Tutor Diocesani dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’A.P.S. “Play your Place”, in collaborazione con la Parrocchia “SS. Natività di Maria Vergine” e con il patrocinio del Comune di Maruggio.

Un ringraziamento particolare a Maurizio Bandelli, Pietro Depascale e Alfredo Margarita per aver contribuito alla buona riuscita dell’evento.

I componenti dell’A.P.S. “Play your Place. Il luogo in gioco” di Maruggio (Gianpaolo Pisconti, Aldo Summa, Anna Summa, Maria Adele Marsella, Anna Rita Marsella) augurano a tutti i maruggesi le migliori cose per il 2014!

Articolo pubblicato su “Nuovo Marubbiando”, Dicembre 2013 

Continuano gli incontri dell’Ecomuseo per il progetto “Good Bike Neviano!”

Giovedì 16 Gennaio 2014 alle ore 18.00 presso la casa della Presidente, prof.ssa Rita Stefanelli, si svolgerà la quarta riunione operativa dell’Ecomuseo per il progetto “Good Bike Neviano!”. 

Dopo i primi incontri tesi ad individuare i migliori ciclo-percorsi di visita nel paesaggio e dopo aver posto le basi del servizio di bike-sharing comunitario, entreremo nel vivo dell’ideazione del servizio di prestito delle biciclette, organizzando sia la raccolta che la messa in circolo delle biciclette.

L’incontro sarà facilitato dall’arch. Aldo Summa dell’A.P.S. “Play your Place” e dall’arch. Simone Puttin della Cooperativa Sociale “ABCittà” (entrambi partner del progetto).

Vi aspettiamo per fare il punto della situazione ed avanzare ulteriormente!