Martedì 2 Giugno 2015: primo “Picnic 4 Degrowth”, a cura dell’Associazione Ecomuseale “Kroke” di Galatone (Le)

Martedì 2 Giugno 2015 l’Associazione Ecomuseale “Kroke” di Galatone (Le) organizza il primo pic-nic per la decrescita.

Appuntamento alle ore 10.30 presso il parco giochi all’ingresso del Villaggio Santa Rita (strada provinciale Galatone-S. Maria al Bagno).

Nel mese di giugno in tante città d’Europa e del mondo vengono organizzati dei picnic nei parchi cittadini per riscoprire il gusto di stare insieme attraverso stili di vita rispettosi di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente.

L’appuntamento mira soprattutto a sollecitare il discorso sulla decrescita, una vera e propria corrente di pensiero che coinvolge economisti, studiosi di ecologia, sociologi e si basa sul concetto che con una riduzione controllata della produzione e dei consumi si può stabilire un equilibrioecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi.

È un’idea nata su facebook che invita a riprendersi il proprio tempo, a rivalutare il momento del pasto, forse il miglior modo attraverso il quale famiglie e amici si incontrano e si raccontano.

Vi invitiamo a partecipare rispettando alcune semplici regole:

> Portate un piatto da condividere con i vicini di tovaglia (non esagerare per evitare lo spreco)

> Rifiuti zero percio’ niente plastica ma solo materiali bio compatibili

> Borracce per le bevande

> Cucinate prodotti provenienti dal vostro orto o da produttori locali (km 0)

> Venite in bici, a piedi, o in condivisione di un mezzo di locomozione….

> Portate le vostre ricette da condividere.

> Portate anche dei libri durante la giornata li potrete scambiare con qualcun altro. Anche questo è un modo per socializzare ed evitare inutili sprechi.

Vi aspettiamo!

Info: ecomuseogalatone@libero.it / 3318947065

> Visita il sito web

Attraversando le Serre Salentine di Neviano e Tuglie. Foto e cronaca della camminata dell’A.S.D. “Terra Nostra”

Oggi 24 maggio 2015 è un giorno dedicato alla cultura contadina nelle Serre Salentine.
Il sole risplende già sui nostri volti e il nostro cuore è pronto ad una nuova ed elettrizzante esperienza!
Il gruppo è al completo e dopo una sana colazione, siamo pronti a partire. La nostra meta è Neviano, un piccolo paese della provincia di Lecce, la particolarità del suo nome, deriva dalla presenza di numerose “neviere”, una sorta di freezer, per la conservazione della neve; da li, raggiungeremo poi la nostra prima tappa Tuglie (LE).

Il tragitto è breve e fortunatamente un lieve venticello fresco ci aiuta a sopportare il caldo di una classica e soleggiata giornata di maggio.
Giunti sul posto, ci affrettiamo a lasciare le auto per raggiungere il Palazzo Ducale dimora della nobile famiglia dei Duchi Venturi, edificato nei primi del ‘600 e successivamente convertito nel Museo della Civiltà e tradizione contadina.
Davanti ai nostri occhi si presenta una splendida e caratteristica costruzione, il colore rosso intenso ci fa comprendere in pochi istanti quello che poi andremo ad osservare. All’entrata ci attende, cordiale e sorridente, il custode che ci fa accomodare nella struttura e ci accompagna nella visita all’interno di questa. Le stanze sono ampie con soffitti altissimi e i muri bianchi sono riempiti da tantissimi oggetti della vita contadina.

Ci sono attrezzi usati per lavorare la terra (aratri a chiodo, roncule), setacci (“farnaru”), “le fische” (per confezionare la ricotta) o come un’antica macchina per fare la pasta. Ognuno di noi osserva sbigottito la vastità di oggetti, tanti….diversi…!

Di colpo… il tempo davanti ai miei occhi si ferma; la mente ritorna improvvisamente indietro, come la pellicola di un proiettore. I ricordi riaffiorano ed improvvisamente ritorno bambina. Un brivido gelido mi attraversa il corpo… e il silenzio diventa quasi assordante. Davanti ai miei occhi rivedo, mio nonno, seduto su un piccolo tronco d’albero, con la spalla curva che con abile disinvoltura intreccia la paglia per comporre un cesto… lo stesso che ora i miei occhi osservano su quei muri… Un velo di tristezza cade su di me…. è strano come un oggetto possa sconvolgere la mente e farti riflettere su come il tempo trascorre velocemente, ma che nonostante tutto le tradizioni che i nostri avi ci hanno tramandato di generazione in generazione, non si cancellino mai!

Il bisbillio dei miei compagni d’avventura, mi riporta alla realtà e i loro commenti sul passato mi riportano il sorriso, capisco che non sono stata la sola a provare quella emozione. La nostra visita continua nelle varie stanze. La cosa più bella è stata trovare, nella camera da letto, arredata in modo particolare, un telaio del ‘700 con i vari attrezzi per tessere e filare. Conclusa la visita, ci rimettiamo in cammino, la nostra prossima tappa è Macugno.

Ci addentriamo nelle immense distese di campi incolti… in cui il giallo oro e il verde sono i colori dominanti…
Lungo il cammino, il nostro sguardo viene rapito da queste sorprendi costruzioni rurali realizzate con la tecnica del muro a secco, i cosiddetti “pajari” o “furnieddi”. Ce ne sono tantissime e di diverse forme geometriche.

Il caldo diventa soffocante e la stanchezza inizia a farsi sentire, ma il luogo da raggiungere non è poi così lontano! Dopo una breve sosta per riprendere le forze, raggiungiamo finalmente il Museo del Territorio – Abbazia di S. Nicola di Macugno a Neviano (Lecce), è un insediamento bizantino che s’inerpica oltre 100 mt sul livello marino e domina l’intera vallata. Il posto è coperto di lecci e vegetazione tipica delle macchie ed è racchiuso da un muraglione medievale.

La guida, dopo la presentazione dei responsabili, inizia ad esporci in modo molto dettagliato la storia di questo magnifico luogo e ci accompagna lungo il percorso , dove sono venute alla luce numerosi ipogei e una grotta molto ampia.

Successivamente ci è stata data la possibilità, tramite alcuni maestri artigiani, di assistere alla spiegazione su argomenti come botanica, la costruzione dei cosiddetti “cannizzi” ecc… All’interno del museo, invece, si potevano ammirare gli abiti di quell’epoca, svariati oggetti per la filatura, tessitura e per lavorazione del la terra. Terminata la sosta al museo, vista la tarda ora, abbiamo ripreso la via del ritorno… Il sole pian piano si nascondeva dietro questi alberi maestosi e ci ricordava che la nostra meravigliosa giornata, purtroppo, volgeva al termine.

Racconto ed emozioni di: Francesca Tesò – A.S.D. “Terra Nostra” – Sava (Ta)

Guarda il book fotografico di Francesca Tesò

A Reggio Emilia, l’architetto di quartiere progetta coi cittadini per la cura della città e della comunità

Riqualificare e rigenerare i quartieri attraverso una collaborazione permanente tra tecnici e cittadini per far emergere i veri bisogni del territorio.

Questo l’obiettivo del progetto con cui il Comune di Reggio Emilia vuole potenziare la sua presenza nei quartieri. Per farlo utilizzerà due nuove figure: quella del Mediatore civico e quella dell’Architetto di quartiere.

L’architetto di quartiere si occuperà della cura della città e della comunità pensando alla rigenerazione dei luoghi ma anche alla progettazione di eventi, attività e servizi, per migliorare la qualità urbana.

L’Architetto di quartiere sarà il punto di riferimento per il territorio ascoltando i bisogni dei cittadini e raccogliendo le loro istanze. Successivamente progetterà, con tutti coloro che sono disponibili a collaborare, le possibili soluzioni ai problemi individuati e i nuovi servizi richiesti. Per realizzare tutto questo cittadini, associazioni e Comune sottoscrivono un patto di quartiere che formalizza i reciproci impegni e le attività che sono alla base dei progetti condivisi, attraverso un percorso di tre fasi.

La prima è la fase di ascolto in cui i cittadini e le varie associazioni possono presentare proposte progettuali o far emergere problemi e criticità legate al territorio. Il compito dell’architetto di quartiere in questa fase è quello di raccogliere le segnalazioni e le proposte per inserirle nella programmazione generale del Comune.

Poi la fase di progettazione è strutturata in laboratori di cittadinanza, momenti di analisi dei problemi emersi, quartiere per quartiere, e di costruzione condivisa delle soluzioni. I laboratori sono aperti ai cittadini e alle associazioni e si concludono con la firma del patto di quartiere.

La terza fase è rappresentata dalla realizzazione, fase in cui nei quartieri e nelle frazioni gli architetti di quartiere insieme ai cittadini e alle associazioni lavorano fianco a fianco per realizzare concretamente quanto previsto nel patto.

Il progetto del comune parte dal presupposto che la collaborazione tra pubblico e privato è un valore aggiunto, sia per i cittadini, che possono essere protagonisti del bene comune, sia per il Comune, che può occuparsi dei cittadini in modo più diretto, efficiente ed efficace.

Sabato 21 febbraio si è svolta la prima tappa del percorso “Idee e progetti per la città“; i partecipanti sono stati divisi in quattro macro-gruppi di lavoro, che corrispondono ai quattro quadranti della città (nord, sud, est, ovest) e in tavoli di lavoro. Ogni tavoli di lavoro ha prodotto proposte progettuali per ciascun quartiere e, attraverso il proprio portavoce, ha presentato poi quanto emerso dal confronto a tutto il quadrante di riferimento

Questo è stato solo il primo appuntamento di un percorso più ampio che arriverà a inserire le proposte progettuali dei territori in un patto, sottoscritto da tutti coloro che si impegneranno nella realizzazione concreta dei progetti del proprio quartiere. Le proposte progettuali verranno poi verificate e approfondite dagli architetti di quartiere attraverso incontri dedicati con le associazioni proponenti.

Fonte: “Edilportale”

> Visita il sito “Il Comune a misura di Quartiere” del Comune di Reggio Emilia

 

Legge Regionale n. 44: gli incontri con le comunità

Si chiude, con la formalizzazione presso gli uffici della Regione Puglia, la prima fase di progettazione relativa al programma “Una Rete Intelligente per un Territorio IN Qualità Diffusa” rispondendo così alle sollecitazioni che la L.R. 44/2013 rivolge ai borghi.

Una legge regionale che, definiti borghi gli agglomerati insediativi che hanno ottenuto il riconoscimento da alcune associazioni di carattere nazionale, tra cui l’Ass. Borghi Autentici d’Italia, invita i piccoli comuni ad adottare azioni integrate, anche a livello intercomunale, per uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile, per la conservazione, il recupero e la valorizzazione dei borghi e la tutela del patrimonio storico, paesaggistico e culturale e per la promozione del territorio regionale nell’ambito del turismo di qualità.

I Borghi Autentici della Puglia (ad oggi ca. 40 Comuni delle diverse provincie pugliesi), in uno slancio di autodeterminazione e investimento, con il supporto tecnico nazionale dell’Associazione, hanno raccolto l’invito lanciato dalla Regione e, allo stesso tempo, la sfida europea per una crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva” (così come definita negli indirizzi del documento Europa 2020) e lo stanno facendo organizzando un percorso di lavoro condiviso, articolato su più livelli, regionale, d’area vasta e comunale.

Con l’approvazione in Giunta, hanno chiuso questa prima fase di progettazione, i Comuni del Consorzio Salento Autentico (Alessano, Castrignano del Capo, Morciano e Patù), i Comuni di Accadia, Acquaviva delle Fonti, Cannole, Castellaneta, Galatone, Melendugno (fraz. di Borgagne), Melpignano, Minervino di Lecce, Neviano, Nociglia, Palmariggi, Salve e altri Comuni della rete si apprestano ad avviare, in seconda fase, il percorso.

Il Programma è un documento aperto, che intende incominciare un processo basato sul coinvolgimento degli amministratori, misurandosi (in risposta ad una necessità sempre più urgente) con l’opportunità di adottare un percorso di partecipazione delle comunità locali dei Borghi Autentici della Puglia, per assicurare qualità, sostenibilità e realizzabilità di interventi connessi ad una visione del proprio futuro.

Il Presidente Nazionale e Sindaco di Melpignano Ivan Stomeo, dichiara: “Il programma di riqualificazione che i Borghi Autentici della Puglia hanno realizzato, vede per la prima volta le amministrazioni comunali investire ed organizzarsi in autonomia, per il trasferimento, al Governo Regionale, delle proprie istanze e idee di sviluppo locale, senza la necessità stringente di scadenze formalizzate. La legge regionale 44/2013, ha dato ai Borghi Autentici della Puglia, la possibilità di un confronto con le Comunità, sulle difficoltà che i piccoli Comuni devono affrontare e sulle possibilità che sistemi di Rete possono offrire, anche in risposta all’imminente nuova programmazione europea e nazionale sulle aree interne. È intenzione della Rete dei Borghi Autentici della Puglia, nell’immediato futuro proseguire e sviluppare sempre di più questo tipo di progettazione, basata sulla partecipazione dal basso delle Comunità locali”.

È proprio il percorso di partecipazione delle comunità locali, con il Patrocinio della Presidenza delle Regione Puglia, che ha portato i risultati più interessanti: sviluppato con la metodologia metaplan, ha visto la realizzazione di 14 incontri, a livello intercomunale e comunale e la partecipazione di ca. 500 cittadini, amministratori, operatori economici e rappresentanti del terzo settore. Un’occasione diffusa su tutto il territorio regionale di discussione intorno ai temi, della Legge 44/2013, della cornice del Progetto Strategico Regionale ed un’importante opportunità di interazione tra tutti i comuni della Rete Borghi Autentici della Puglia. Le idee, le proposte e le integrazioni avanzate dalla Comunità, documentate e sintetizzate in istant report sono diventate parte integrante del progetto presentato presso la Regione Puglia; dunque un’occasione di confronto orizzontale fra le amministrazioni, i tecnici e l’intero tessuto sociale, culturale ed economico delle Comunità.

Insieme, con modalità innovative e al tempo stesso più vicine alle capacità di ciascuno, per discutere e decidere del futuro della Rete dei Borghi Autentici della Puglia: seguici sulla pagina facebook dedicata al progetto!

Fonte: “Borghi Autentici d’Italia”

> Leggi l’articolo “Domani a Neviano (Le) con Borghi Autentici d’Italia: incontro di condivisione con la comunità sulla L.R. 44/2013”

Nasce il portale turistico del GAL “Terre del Primitivo”

Monumenti e siti d’interesse più significativi, itinerari e sotto-itinerari tematici, indicazioni su percorsi sostenibili, suggerimenti sulle masserie tipiche e sui bed&breakfast più caratteristici. Sono solo alcuni degli elementi contenuti nel nuovo portale turistico del Gruppo di azione locale “Terre del Primitivo”, che sarà presentato oggi, venerdì 22 maggio, alle 17, nella sede del Gal in via Ludovico Omodei 28, a Manduria. Interverranno Ernesto Soloperto e Rita Mazzolani, presidente e direttore del Gal “Terre del Primitivo”, Michele Pesare, responsabile della rete degli operatori della Carta dei servizi di qualità per il Gal “Terre del Primitivo”, Andrea Fistetto, esperto di web marketing, i tecnici Michele Chimienti e Francesco Lezza per Consolidati, che hanno curato la realizzazione del progetto.

La piattaforma – semplice, di facile consultazione e ricca di fotografie e video – che si affianca al sito istituzionale, prevede anche un’app per smartphone e tablet per avere (non solo da computer ma anche a portata di tasca) tutte quelle informazioni che un turista in visita negli undici Comuni ricerca. Dove mangiare, dove dormire, dove trovare un bar tipico per una pausa ristoro, quali sono gli eventi in calendario tra feste patronali, riti sacri, sagre e concerti, quali sono i numeri utili e tutte le informazioni sui servizi e sul noleggio auto e moto.

Ma non è tutto: alla base della progettazione c’è la volontà di raccontare il territorio e le sue eccellenze, con le molteplici suggestioni che permettono una conoscenza plurisensoriale ed esperienziale delle Terre del Primitivo. Da qui l’idea di proporre degli itinerari tematici per vivere gli undici Comuni tra il tarantino e il brindisino con tutte le indicazioni utili non solo per chi si muove con mezzi di trasporto convenzionali, ma anche per chi sceglie la passeggiata, la bicicletta o il cavallo. Per citarne alcuni: un percorso naturalistico tra uliveti monumentali, riserve naturali, macchia mediterranea e boschi; un percorso artistico-monumentale attraverso la storia e l’arte, tra chiese rurali, monumenti, arte rupestre, musei e santuari; e ancora percorsi enogastronomici tra le eccellenze in materia di vino, olio e prodotti tipici. Proprio questi ultimi sono mappati e raccontati, attraverso produttori e aziende, luoghi tipici e masserie, ma anche con una raccolta di ricette di piatti tradizionali, succulente variazioni di quanto propone lo stile di vita salutare della dieta mediterranea. Insomma, una vetrina ricca di informazioni sul territorio che il Gal offre gratuitamente agli operatori che si aggiunge alla Carta dei servizi di qualità, lo strumento pensato per la messa a sistema di tutte le realtà che operano nell’ambito del turismo rurale sul territorio, al fine di migliorare gli standard qualitativi, aumentare i servizi offerti e garantire ai turisti un’accoglienza eccellente.

Il portale è frutto di uno studio approfondito dei maggiori siti internazionali di ricerca di itinerari ed è stato pensato nell’ottica di fornire strumenti utili alla pianificazione del viaggio e favorevoli all’accoglienza turistica. Inoltre, ogni informazione è associata ad una posizione Gps che permette di geo-localizzare i punti di interesse e raggiungerli con estrema semplicità, attraverso mappe dinamiche, immagini ravvicinate da satellite e street-view. Il valore aggiunto: agli operatori e ai Comuni verranno forniti dei monitor dotati di un dispositivo Android che permetterà il collegamento a internet, per poter usufruire di una versione apposita dell’app, come se si utilizzasse un enorme tablet. Le “Terre del Primitivo” a portata di clic.

> Visita il sito “Vivi le Terre del Primitivo” 

Fonte: “Corriere di Taranto”