“Aspettando l’Immacolata alla Macchitedda”, la sera del 7 Dicembre nel rione di Maruggio (Ta)

Mani tese verso il tepore del tradizionale falò, mentre l’irresistibile profumo delle “pettole” stuzzica l’appetito.
A Maruggio, l’associazione “La Macchitedda” organizza “Aspettando l’Immacolata”, alla terza edizione. L’appuntamento è alle 19 in via Bonafede, nel rione della Macchitedda, dove una pira di fascine e tronchi d’albero donati dai residenti è ormai pronta per l’accensione.

Per onorare l’antico detto “ti la Mmaculata, la prima firsurata”, l’olio fumante accoglie centinai di prelibate frittelle di pasta lievitata. Non solo “pettole”, però, perche gli stand propongono anche crocchette di riso, caldarroste e “li rapicauli spritti”, lerape fritte secondo una semplice ma gustosa ricetta salentina. Per dessert, dolci preparati in casa dalle casalinghe del rione.

Sorseggiando un bicchiere di buon vino locale, il duo Anna e Piè allieta i presenti con liscio e balli di gruppo e musiche anni ’60, ’70 e ’80.
C’è anche un mercatino dell’artigianato e, nel corso della serata, l’estrazione a sorte di una coperta realizzata a mano dalle partecipanti al laboratorio “Lavoriamo insieme la coperta della nonna”, a cura dell’associazione “Play your place”. Il ricavato della vendita dei biglietti è devoluto in beneficenza.

Fonte: “quiSalento”, 1-15 Dicembre 2015

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Il 7 Dicembre 2015 torna la festa rionale “Aspettando l’Immacolata alla Macchitedda”!

Lunedì 7 Dicembre 2015 a partire dalle ore 19.00 presso il rione “Macchitedda” , in Via Bonafede a Maruggio (Ta), per il terzo anno di seguito  l’Associazione “La Macchitedda” organizza la scoppiettante festa “Aspettando l’Immacolata”.

Per riscaldare gli animi e i cuori, nella piazzetta del rione sarà acceso il tradizionale falò, realizzato con fascine di legna e tronchi d’albero conferiti dai residenti .

Per onorare la tradizione popolare, nel corso della festa rionale sarà possibile ristorarsi con le gustosissime “pettole”. Gli antichi, infatti, solevano dire: “ti la Mmaculata, la prima firsurata” in riferimento alla tradizionale preparazione delle famose frittelle di pasta che venivano assaporate a partire dalla Vigilia dell’Immacolata.

Ma non finisce qui, si potranno assaggiare saporitissime rape e salsiccia, degustare calde castagne accompagnate da vino caldo, e gustare deliziosi dolci confezionati dalle casalinghe del rione. Il tutto innaffiato da un ottimo vino locale.

Ad allietare la serata ci sarà il duo “Anna e Piè” che intratterrà i convenuti con musica anni ’60, ’70, ’80, liscio e balli di gruppo.

A rendere ancora più interessante la festa ci saranno le bancarelle degli artigiani e artisti locali, presso cui si potranno scegliere interessanti gadget ed opere creative.

Nel corso della serata sarà estratto a sorte il numero vincente che si porterà a casa una calda e colorata coperta di lana, realizzata a più mani dai partecipanti al laboratorio creativo “Lavoriamo insieme la coperta della nonna”, svoltosi nel mese di Ottobre scorso presso la Biblioteca Parrocchiale, a cura dell’A.P.S “Play yourPlace” e con la collaborazione dell’Associazione “La Macchitedda”. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto in beneficenza.

La festa rionale è organizzata con il patrocinio del Comune di Maruggio, in collaborazione con la Pro Loco di Maruggio e con l’Associazione “Play yourPlace”.

> Iniziativa segnalata su “Puglia Events”

 

Tenta la fortuna! Acquista il biglietto e vinci la coperta di lana realizzata ai ferri nel corso del laboratorio creativo

Tenta la fortuna con un biglietto e prova a portarti a casa la coperta realizzata nel laboratorio pratico “Lavoriamo insieme la coperta della nonna”, svoltosi nel mese di Ottobre 2015 presso la Biblioteca Parrocchiale, a cura dell’A.P.S. “Play your Place”.

Il costo del biglietto è di 2 euro.

Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto in beneficenza.

L’estrazione avverrà Lunedì 7 Dicembre 2015 nel corso della festa “Aspettando l’Immacolata alla Macchitedda” organizzata dall’Associazione “La Macchitedda” nel rione omonimo di Maruggio.

Puoi acquistare il tuo biglietto presso la Merceria “Voglia di Creare” in via Umberto I, n. 69, dove la coperta è in esposizione.

Anziani e comunità

«Fortunato quel bambino che arriva in questo mondo con dei buoni geni, dei genitori amorevoli e persino dei nonni che prontamente si rivolgono a lui con entusiasmo e con gioia. (…) la nostra società non sa veramente come integrare gli anziani nei suoi principali modelli e convenzioni o all’interno del suo funzionamento vitale. Piuttosto che essere inclusi, gli anziani non vengono più visti come fonti di saggezza, ma come simbolo di vergogna. […]

Nel nostro paese le cose vecchie ed inutili, come sappiamo, vengono buttate via. Abbiamo però introdotto il concetto di “riciclaggio”, che estende l’utilità delle cose vecchie e contribuisce ad evitare di sovraccaricare la terra di enormi depositi di detriti. Sicuramente non buttiamo nella spazzatura i nostri parenti anziani, ma non facciamo nemmeno abbastanza per promuovere il loro “riciclaggio”. E perché non assicurare loro migliori occhiali da vista, migliori apparecchi acustici oltre che giornali, riviste e libri con caratteri di stampa più grandi? Tutti i medici si raccomandano di fare esercizio fisico, di camminare, per mantenere la salute e la mobilità. Ma poche città o paesi si preoccupano di mantenere marciapiedi e strade sicure dove gli anziani possano muoversi lentamente e con attenzione. Avete mai visto una città dotata di panchine sulle quali l’anziano che va a fare la spesa possa riposarsi un momento dalla fatica di trasportare buste piene e pesanti? […]

Il tipico atteggiamento della nostra società nei confronti dell’anziano è sconcertante. Mentre i documenti storici, antropologici e religiosi testimoniano che gli anziani dell’antichità venivano ammirati e persino riveriti, la risposta di questo secolo nei loro confronti è spesso di derisione, di disprezzo, e persino di repulsione. Se viene offerto un aiuto, questo viene rovinato da una tendenza all’esagerazione. L’orgoglio viene ferito, ed il rispetto è in pericolo. All’anziano viene offerta una seconda infanzia senza giochi. Se un anziano non riesce a salire le scale o ondeggia mentre cammina, tale disgrazia viene equiparata ad una perdita di pensiero e di capacità cognitive. Spesso è più facile arrendersi a tali verdetti piuttosto che combatterli. Chi è cieco o sordo ha trovato un modo con cui affrontare le proprie deprivazioni e mantenere il diritto umano di vivere la propria vita nella privacy dei propri sentimenti, dei propri giudizi e delle proprie esigenze. Ha potuto usufruire di istituzioni dedicate al suo sostegno.

Supponiamo che abbiate imparato nella vita che conoscere voi stessi sia sinonimo di saggezza e possa aprire i nostri occhi e le nostre orecchie. In che modo questa conoscenza da sola ci prepara all’ultimo tratto di vita? Cosa fa la nostra società per facilitare il passaggio agli ultimi stadi della vita e per adattarsi alla presenza degli anziani? L’intera popolazione sta invecchiando. Ci sono più ultraottantenni di prima e la medicina sta facendo grandi passi avanti per allungare la vita media. Tuttavia, finora non è stato avviato nessun programma che preveda l’integrazione degli anziani nella società e l’adeguamento dell’ambiente alle loro esigenze. […]

Ma c’è qualcosa di terribilmente sbagliato. Perché si è reso necessario spedire i nostri anziani “fuori da questo mondo”, in strutture così lontane a vivere una vita in cui sia assicurata cura ed assistenza? Ogni essere umano è destinato a raggiungere l’età senile, con tutte le sue gioie e le sue tristezze. Ma come possiamo imparare dai nostri anziani su come prepararci ad affrontare a questo periodo finale della vita se loro non vivono tra noi?

Una soluzione, anche se probabilmente è solo un sogno, sarebbe che ogni città avesse dei parchi – belli e ben curati – disponibili per tutti. Nel mezzo di ogni parco potrebbe esserci una casa per anziani. Ogniqualvolta essi lo desiderino, potrebbero fare una passeggiata, a piedi o su una sedia a rotelle, all’interno del parco con parenti ed amici, che potrebbero andarli a trovare e parlare con loro su belle terrazze. Tutti potremmo così ascoltare le loro storie, imparando ciò che la loro saggezza ha ancora da offrirci. (…) La maggiorparte di noi non vive più in stretto contatto con amici e parenti che hanno superato i novantanni, e quindi non ha potuto condividere pienamente con loro l’esperienza della vita nel nono stadio. Come possiamo progettare o immaginare di conformarci a questo futuro sconosciuto e renderlo il più possibile ricco, significativo e stimolante? Da quali storie di vecchiaie felici possiamo essere accompagnati durante il nostro cammino? […]

Ricordo di aver visto nelle strade del sud Europa anziani seduti su panchine fuori dalle loro case mentre fumano pipe, chiaccherano, scherzano e guardano il mondo che va avanti. Le donne rimangono dentro casa, probabilmente a spettegolare: esse parlano un linguaggio diverso da quello dei loro uomini, anche se sicuramente ugualmente colorito e piccante. (…) La solitudine non li sgomenta, e le visite dei più giovani li ispirano, danno loro forza e gioia di vivere. (…) Forse nella nostra cultura non abbiamo abbastanza fede e fiducia nella comunità per dedicarci a tali solenni ed onorifiche celebrazioni.

Sembra che la nostra cultura non possieda le parole, i gesti o le canzoni più appropriate a questo addio finale.»

Fonte: “I cicli della vita. Continuità e mutamenti” di Erik H. Erikson e Joan M. Erikson, Armando Editore

“Sarà un Paese”, il docu-film sostenuto da Unicef sull’Italia di oggi nello sguardo di un bambino

“Sarà un Paese” è il primo lungometraggio di Nicola Campiotti. Il film documentario dura 72 minuti ed è riconosciuto dal MIBAC come film d’interesse culturale nazionale, sostenuto da UNICEF, LIBERA e AGIS SCUOLA.

Sulle tracce dell’eroe fenicio Cadmo, cui il mito attribuisce l’introduzione in Grecia dell’alfabeto, Nicola, trentenne incerto sul futuro, e il fratello Elia, dieci anni, intraprendono un viaggio in Italia alla ricerca di un nuovo linguaggio, per ridare alle cose il loro giusto nome e restituire un senso alle parole. In questo peregrinare, fatto di volti e luoghi, realtà dolorose e memorie storiche, la strada diventa percorso di formazione e insieme di esplorazione immaginaria. Al confine tra documentario e finzione, il film racconta le speranze del Paese che sarà.

La narrazione viene scansionata da una sorta di alfabeto di temi legati ai diritti dei bambini, tanto spesso disattesi anche nel nostro Paese: non a caso l’Unicef ha scelto “Sarà un Paese” per celebrare il 25esimo anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Ci sono gli inceneritori urbani che causano la morte, anche dei piccoli, e le discariche a ridosso dei centri abitati; c’è la sicurezza sul lavoro sacrificata all’altare del dio Profitto; ci sono gli altri, che credono ad altre divinità e che non sanno più se appartengono al paese di nascita o a quello In cui sono cresciuti; c’è la disoccupazione che riguarda un giovane italiano su tre. E poi i beni comuni privatizzati, i governi che non tutelano i cittadini, l’ambiente umiliato e offeso.

Per fortuna ci sono anche i comuni virtuosi che credono in una crescita sostenibile e quelli coraggiosi che combattono la mafia. C’è un’Europa possibile, costruita sui sogni dei giovani. E un potenziale di armonia per il Paese che sarà, se lo vogliamo tutti.

Campiotti, con dolcezza e partecipazione, si fa guidare dal piccolo Elia e racconta con grande padronanza della cinepresa un’Italia caleidoscopica in cui i bambini sono la vera risorsa e il vero motore trainante. Non sappiamo se i più piccoli, per cui il docu-film è principalmente inteso, riusciranno a seguire la complessità del racconto, e anche il pubblico adulto probabilmente accuserà un senso di overdose audiovisiva. Ma Sarà un paese è un inno alla speranza e un invito a rimboccarsi le maniche affinché un’altra Italia sia possibile.

Il film è uscito nelle principali città italiane e continua il suo percorso nelle scuole come strumento di lavoro didattico e approfondimento civile.

Il film è distribuito da distribuzione indipendente e si può richiedere una proiezione a questo scrivendo a questo indirizzo mail: distribuzione.indmr@gmail.com

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