
“Iaco” è il cortometraggio scritto e diretto da Alessandro Zizzo, dedicato al famoso bomber Erasmo Iacovone, campione della squadra calcistica A.S. Taranto, tragicamente scomparso nel 1978.
Alcune riprese del documentario hanno interessato i meravigliosi scorci del centro storico di Maruggio (Ta).

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Il cortometraggio fa parte della web-serie “Past Forward” prodotta da Apulia Film Commission. Un racconto visivo lungo nove decenni in nove episodi, dal 1970 al 2050, che attraverso autori e linguaggi diversi racconta i luoghi della Puglia: il Gargano, Polignano a Mare, la Valle D’Itria e il Salento (e anche Maruggio) diventano i set naturali per memorie, racconti e un presunto futuro tra incubi e utopie.

In una piazza di Maruggio, in provincia di Taranto, si vedono dei ragazzini che giocano a pallone. A due passi da loro, un signore anziano nota che quei piccoli calciatori indossano le maglie delle loro squadre del cuore – dalla Juve al Real Madrid, dal Milan al Barça – decide allora di chiamare vicino a sé «Barcellona», il bambino con la maglia di Messi, chiedendogli come mai non indossi la maglietta del Taranto. Il ragazzino lo guarda stupito. Ed è allora che, Cosimo Cinieri, l’attore che interpreta il vecchio, comincia a raccontargli di Erasmo Iacovone, il mitico calciatore del Taranto scomparso a poco meno di 26 anni, vittima di un terribile incidente stradale nella notte tra il 5 e il 6 febbraio del 1978.
Il sogno della Serie A
Inizia così «Iaco», cortometraggio di venti minuti girato da Alessandro Zizzo, regista di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, a una trentina di chilometri da Taranto. Il film, la cui produzione esecutiva è della Kimera Film, è il primo di una serie di cortometraggi nell’ambito del «Progetto Memoria», voluto dall’Apulia Film Commission. Sarà presentato a Taranto domani, alle 20.30, al teatro Tatà, davanti a tutta la squadra del Taranto, che milita in Lega Pro, girone C. «Mio padre mi parlava spesso di Iacovone e di quando andava allo stadio per vederlo giocare: mi ripeteva sempre che era un fenomeno», racconta il regista. E con quel fenomeno da nove gol nei primi cinque mesi del campionato di serie B, Taranto si sarebbe potuta permettere di sognare la serie A. Un traguardo mai raggiunto. E spezzato, come una maledizione, dopo l’ultima partita di Erasmo, finita zero a zero, nonostante il centravanti, nato a Capracotta (Isernia) il 22 aprile del 1952, le avesse tentate tutte pur di bucare la rete della Cremonese.
Fonte: “Corriere della Sera”